Lucca, Archivio Storico Diocesano, Archivio Arcivescovile, Diplomatico, ++ F 88

Title: Lucca, Archivio Storico Diocesano, Archivio Arcivescovile, Diplomatico, ++ F 88
Document number: 3303
Author(s): Mattia Viti (file creation on 2022-01-25); Mattia Viti (last change on 2022-01-25)
Record source: Original document
Document type: Libellus/precaria/emphyteusis
Document tradition: Original
Fiscal property: Yes

Date: 895 July 19
Topical date: Lucca
Dating elements: Anno d'impero di Lamberto

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Auri filio quondam Vualpi riceve da Gherardusbishops gratja Dei huius sancte Lucane ecclesie humilis episcopusbishops, per cartula livellario nomine (…), casa et res illa in loco et finibus Acqui ubi dicitur Adducci pertinentes ipsius episcopatuimother churches vestro Sancti Martinimother churches quas ego ipsi ad suprascripta ecclesia Sancti Martini offeruimus (…). Simul et dedisti mihi id est una petja de terra et vinea, illa in ipso loco Adduccioconfinia, rivers, petiae, landed possessions, wine, fiscal property, mention, redistributive, count, quas ego ad ipsa ecclesia Sancti Martini offeruit, qui uno caput tenetconfinia, landed possessions in terra et vinea qui fuit quondam Ildiprandi comesKEYWORD: petiae, wine, fiscal property, mention, redistributive; PERSON: confinia, petiae, wine, count; KEYWORD: count , alio caput cum uno lato tenet in terra et vinea Grimaldiconfinia, landed possessions, alio lato tenet in rivo que dicitur Lucinerivers (…). Obbligo: ego vel meis heredes in ipsa casa residere et abitare debeamus et tam ipsa casa et res quas mihi dedisti bene laborare et gubernare seo meliorare debeamus, nobis privatum fruendum (…). Censo: pro omni censum et iustitiam exinde tibi vel ad successoribus tuis ad pars ipsius ecclesie Sancti Martini per singulos annos, hic civitatecities Luca ad ipso domodomus, per omnen mense decembrio, censum vobia dare debeamus, per nos aut per misso nostro, vobis vel ad ministeriale vestro (…) denarios bonos expendiviles numero quadraginta quique; et a mandato vestro venire debeamus hic Luca legem et iustitiam faciendum tantum (…). Pena: spondeo ego qui supra Auri una cum meis heredes conponere tibi (…) penam argentum soledos viginti (…). Andreaswriter, witness, notary notariusnotary scrive due cartulaslibellus/precaria/emphyteusis. Actum Lucacities, domus, mother churches, bishops.
Sottoscrivono come testimoniwitness: Cunimundowitness, Teudimunduswitness, notary notariusnotary, Teupertuswitness.

Keywords: bishops, cities, confinia, count, domus, fiscal property, landed possessions, libellus/precaria/emphyteusis, mention, mother churches, notary, petiae, redistributive, rivers, wine, witness.

Editions and document summaries: ChLA, 86, n. 38, pp. 120-121

Commentary

L’attestazione, nel corso della descrizione delle confinanze, di una terra et vinea qui fuit quondam Ildiprandi comes, costituisce una spia per cogliere la presenza di terreni di origine fiscale. L’interpretazione del quondam, tuttavia, desta più di qualche interrogativo e apre diversi scenari che cercherò brevemente di descrivere. Qualora sia da riferire alla terra et vinea - interpretazione a mio parere da preferire - indicherebbe come, al momento della stesura dell’atto, il terreno in questione non si trovasse più sotto il controllo comitale. Nel caso - comunque non da escludere - in cui il quondam sia invece da legare alla persona del comes Ildiprandi tale espressione andrebbe a complicare il quadro cronologico relativo alla figura del conte Ildebrando II Aldobrandeschi anticipandone la morte a prima del luglio 895. Ildebrando è attestato nelle carte private - sempre in occasione della descrizione di confinanze - come ancora in vita nel febbraio 899 (ChLA, 87, n. 26) e ormai morto nel luglio 901 (MDL, 5/3, n. 1052). Il quondam Ildiprandi comes della nostra carta è quindi in contrasto con il dato dell’899, fatto che sembra suggerire un errore da parte di uno dei rogatari delle due carte. L’ipotesi più probabile è che l’informazione inesatta sia proprio questa dell’anno 895 dato che dell’attività politica dell’Aldobrandesco II nell’ultimo lustro del secolo IX rimane traccia, seppur con incertezze cronologiche, anche in alcuni fonti letterarie, vale a dire gli Annales Fuldenses e l’Antapodosis di Liutprando da Cremona. Sull’attività di Ildebrando II Aldebrandeschi nell’ultimo decennio del secolo IX, vd. Collavini 1998, pp. 73-78. Esiste, infine, un’altra possibilità, cioè che il quondam Ildiprandi comes di questo livello sia da identificare con l’omonimo conte di un atto del maggio 822 (MDL, 4/2, app., n. 22), rimasto sconosciuto e non più attestato nella documentazione lucchese, vd. Collavini 1998, p. 39 nota 64.

Sottoscrizioni autografe: Cunimundo, Teudimundus notarius, Teupertus, Andreas notarius (scrittore). Sottoscrizioni con Signa: Auri (livellario). Sul verso della pergamena, in basso a destra, si leggono 2 note tergali: la nota del rogatario: + Libello da Auri<spazio bianco di ca. cm. 9> de loco Acqui; e l'annotazione del secolo XI: Li(bellum) in plebe d(e) Aq(ui)<spazio bianco di ca. cm. 2> ultra Arnu(m).