Title: Lucca, Archivio Storico Diocesano, Archivio Arcivescovile, Diplomatico, ++ F 88
Document number: 3303
Author(s): Mattia Viti (file creation on 2022-01-25); Mattia Viti (last change on 2022-01-25)
Record source: Original document
Document type: Libellus/precaria/emphyteusis
Document tradition: Original
Fiscal property: Yes
Date: 895 July 19
Topical date: Lucca
Dating elements: Anno d'impero di Lamberto
Keywords: bishops, cities, confinia, count, domus, fiscal property, landed possessions, libellus/precaria/emphyteusis, mention, mother churches, notary, petiae, redistributive, rivers, wine, witness.
Editions and document summaries: ChLA, 86, n. 38, pp. 120-121
Commentary
L’attestazione, nel corso della descrizione delle confinanze, di una terra et vinea qui fuit quondam Ildiprandi comes, costituisce una spia per cogliere la presenza di terreni di origine fiscale. L’interpretazione del quondam, tuttavia, desta più di qualche interrogativo e apre diversi scenari che cercherò brevemente di descrivere. Qualora sia da riferire alla terra et vinea - interpretazione a mio parere da preferire - indicherebbe come, al momento della stesura dell’atto, il terreno in questione non si trovasse più sotto il controllo comitale. Nel caso - comunque non da escludere - in cui il quondam sia invece da legare alla persona del comes Ildiprandi tale espressione andrebbe a complicare il quadro cronologico relativo alla figura del conte Ildebrando II Aldobrandeschi anticipandone la morte a prima del luglio 895. Ildebrando è attestato nelle carte private - sempre in occasione della descrizione di confinanze - come ancora in vita nel febbraio 899 (ChLA, 87, n. 26) e ormai morto nel luglio 901 (MDL, 5/3, n. 1052). Il quondam Ildiprandi comes della nostra carta è quindi in contrasto con il dato dell’899, fatto che sembra suggerire un errore da parte di uno dei rogatari delle due carte. L’ipotesi più probabile è che l’informazione inesatta sia proprio questa dell’anno 895 dato che dell’attività politica dell’Aldobrandesco II nell’ultimo lustro del secolo IX rimane traccia, seppur con incertezze cronologiche, anche in alcuni fonti letterarie, vale a dire gli Annales Fuldenses e l’Antapodosis di Liutprando da Cremona. Sull’attività di Ildebrando II Aldebrandeschi nell’ultimo decennio del secolo IX, vd. Collavini 1998, pp. 73-78. Esiste, infine, un’altra possibilità, cioè che il quondam Ildiprandi comes di questo livello sia da identificare con l’omonimo conte di un atto del maggio 822 (MDL, 4/2, app., n. 22), rimasto sconosciuto e non più attestato nella documentazione lucchese, vd. Collavini 1998, p. 39 nota 64.
Sottoscrizioni autografe: Cunimundo, Teudimundus notarius, Teupertus, Andreas notarius (scrittore). Sottoscrizioni con Signa: Auri (livellario). Sul verso della pergamena, in basso a destra, si leggono 2 note tergali: la nota del rogatario: + Libello da Auri<spazio bianco di ca. cm. 9> de loco Acqui; e l'annotazione del secolo XI: Li(bellum) in plebe d(e) Aq(ui)<spazio bianco di ca. cm. 2> ultra Arnu(m).