Title: Lucca, Archivio Storico Diocesano, Archivio Arcivescovile, Diplomatico, + + H 51
Document number: 3316
Author(s): Mattia Viti (file creation on 2022-02-08); Mattia Viti (last change on 2022-02-08)
Record source: Original document
Document type: Placitum/iudicatum
Document tradition: Original
Fiscal property: Uncertain
Date: 892 October
Dating elements: Anno d'impero di Guido
Keywords: archpriests, baptismal churches, bishops, boundary disputes, churches, cities, deacons, decima, dictator, domus, mother churches, notary, plebs, priests, rural communities, village/castle representatives, witness.
Editions and document summaries: MDL, 4/2, n. 48, pp. 63-64; 5/2, n. 982, p. 607; ChLA, 86, n. 25, pp. 88-91
Commentary
Sottoscrizioni autografe: Gerardus gratia Dei episcopus, Eripaldus presbiter, Aidiprando presbiter, Roppertus presbiter, Roppaldo, Teufridi presbiter, Andreas diaconus, Eliezar. Sottoscrizioni con Signa: Adalprando, Ghisolfo, Petronaci. Non sottoscrive il rogatario del documento, Leo notarius. Di particolare interesse la sottoscrizione autografa del vescovo lucchese Gherardo I. Si noti che non tutti i personaggi menzionati come astanti sottoscrivono la carta, ma tutti i sottoscrittori vengono personalmente citati come astanti nel testo della pergamena. Altri personaggi, tutti di stato laicale, dovettero presenziare all'atto ma non sappiamo i loro nomi. Sul verso della pergamena si leggono due note tergali: in basso a sinistra la nota del secolo XI: Notitia qualit(er) rectores plebis S(an)c(t)i Macharii et plebis d(e) Ariliano int(er) se dividerunt […] c[(on)]finia ant(e) Gerardu(m) ep(iscopu)m te[(m)]pore Caroli regis; e la scritta del secolo XII: Diffinitio litis int(er) pleb(em) S(an)c(t)i Macarii / et Ariliano de Stabbiano aliisque / villis.
Il documento, che presenta caratteristiche peculiari come l'assenza di datazione topica e la mancata specificazione del giorno per la data cronica posta nell'escatocollo (viene ricordato soltanto il mese), è tuttavia corredato di sottoscrizioni e viene redatto nella forma di notitia. Tali osservazioni mi portano a considerarlo come una sorta di "placito vescovile". L'impressione di avere a che fare con un procedimento giudiziale si ricava anche dal testo: alla presenza di vari testimoni, il vescovo di Lucca Gherardo giudica e risolve la controversia sorta tra i rettori delle pievi battesimali di San Macario e di San Martino in Arliano. È inoltre possibile che il momento della stesura della pergamena sia stato successivo e non contemporaneo alla risoluzione della lite e che a ciò possa essere dovuto il mancato riferimento al giorno di svolgimento dell'atto e la comparsa tra i sottoscrittori di solo alcuni dei testimoni menzionati come astanti nella carta. Da notare, infine, che il rogatario, Leo notario, dichiara di aver scritto questa notitia pro securitate della pieve di Arliano ed ex dicto et amonitione del vescovo Gherardo. Per la contestualizzazione del documento, vd. Nanni 1948, pp. 50-52.