Title: Milano, Archivio di Stato, Museo Diplomatico, Pergamene-S.Benedetto, 231/75
Document number: 5001
Author(s): Beatrice Ferretti (file creation on 2021-08-12); Beatrice Ferretti (last change on 2022-07-02)
Record source: Critical edition
Document type: Commutatio
Document tradition: Copy
Fiscal property:
Provenance: Sanctus Benedictus inter Padum et Lironem; monasterium (San Benedetto Po; Mantova)
Date: 961 August 25
Topical date: Reggio Emilia
Date/period of redaction: XII
Keywords: archdeacons, archpriests, areas, boni viri/boni homines, canons, cartula, castle, cereals, cities, collegiate churches, comitatus, commutatio, curtes, deacons, fines, fisheries, forests, hay/fodder, islands, landed possessions, local elites, lombard, missus, missus regis, notary, prevosts, priests, rivers, roman, subdeacons, wine, witness.
Editions and document summaries: CDP I n. 1, pp. 51-55.
Bibliography: Bertolini 1960; Fumagalli 1971; Rinaldi 2003.
Commentary
Il documento fa parte di un corpus di una dozzina di pergamene, riguardanti le acquisizioni basso padane di Adalberto Atto e conservate originariamente dal monastero di Polirone, sorto per iniziativa del figlio di Adalberto Atto, Tedaldo. In un momento di riordinamento archivistico da collocarsi tra la fine dell’XI secolo e il XII, il cenobio creò questo dossier, che cronologicamente testimonia di atti precedenti alla sua fondazione, perché i beni lì attestati costituivano la sede e il primo nucleo fondiario dell’ente stesso. La permuta in questione fu corroborata dalla pratica dell’ostensio cartae nel corso di tre placiti (CDP I n. 2, pp. 55-58 = Manaresi II/1 n. 145, pp. 1-7; CDP I n. 3, pp. 58-62 = Manaresi II/1 n. 146, pp. 7-11; CDP I n. 7, pp. 73-76 = Manaresi II/1 n. 151, pp. 34-36). La pergamena, in seguito alla soppressione napoleonica del monastero di Polirone, è conservata presso l’Milano, Archivio di Stato . Si tratta di una copia realizzata nel XII secolo, autenticata dal notaio Teuzo, prodotta verosimilmente presso il monastero di Polirone (Rinaldi 2003).
Nell’alto Medioevo, il sito in cui tuttora sorge il monastero di Polirone era una zona paludosa, composta da “isole” di terra e corsi d’acqua, oggi per lo più bonificati: il Po, tra Brescello e Ostiglia, passava più a sud del fiume attuale, mentre quello che oggi è il Po era il letto di un fiume minore, il Lirone, oggi scomparso. All’altezza di Governolo il Lirone riceveva l’acqua del Mincio, per poi confluire nel Po presso Sustinente. Una rete di corsi d’acqua minori, ma comunque navigabili, collegava Po e Lirone, creando le pseudoisole Mauritola – altrove chiamata anche Arcamoricula, o Arcamoretule, – San Benedetto e Gurgo Pedagnolo, menzionate nel documenti del X secolo (vd. Calzolari 1998, dove a p. 4 si trova una proposta di ricostruzione cartografica dell’idrografia della zona).
Il rogatario, il notaio e giudice Urso, è identificabile con l’Urso giudice e avvocato episcopale di CDP I n. 2, pp. 55-58, e 3, pp. 58-62. Per la collocazione, ipotetica, dei beni ceduti da Adalberto Atto, si veda Fumagalli 1971, pp. 5-6.