Title: Ferrara, Archivio Storico Diocesano, Archivio dei Residui Ecclesiastici, San Benedetto, sez. 4, n. 46, c. 630v
Document number: 5418
Author(s): Chiara Stedile (file creation on 2022-02-03); Chiara Stedile (last change on 2022-02-03)
Record source: Critical edition
Document type: Imperial/royal diploma
Document tradition: Compendium
Fiscal property: Yes
Provenance: Sancta Maria in Pomposia; monasterium (Pomposa; Codigoro; Ferrara)
Date: 1014 May 22
Topical date: Verona
Date/period of redaction: XV
Keywords: abbots, castle, churches, comitatus, emperor/king, fines, fisheries, forests, immunity, islands, lakes, landed possessions, levies, marshes/lagoons/tombolos, monasteries, mountains, natural landscape, oil, plebs, public exactions, rent in kind, rent in money, rights of use on woods/pastures/waters, rivers, saltworks, wine.
Editions and document summaries: Mezzetti, Le carte, pp. 211-213, n. 95; MGH, DD HII, pp. 392-393, doc. 312.
Commentary
Enrico II prende sotto la sua protezione il monastero di Pomposa e ne conferma i beni. Mezzetti, Le carte, p. 212: Il diploma è tradito in forma di regesto nel Summarium quorundam privilegiorum monasterii Pomposiani, un dossier redatto in forma anonima e confezionato nel sec. XV. Mezzetti riconosce la mano del notaio ferrarese Francesco Pellipari, attivo tra 1441 e 1491, entrato al servizio dell’abbazia di Pomposa nel 1452. Il documento era stato prodotto dall’abate di Pomposa Guido in occasione del placito tenuto a Ravenna il 30 aprile 1016 per l’assegnazione del porto di Volano. Il diploma servì da precedente per il diploma del 1022 giugno 25 (pp. 277-279 n. 125), in cui l'imperatore Enrico II prendeva sotto la sua protezione l’abbazia di Santa Maria di Pomposa, confermandole tutti i beni già concessi da Ottone III ed elencati in un privilegio pontificio e riservava ai monaci il diritto di elezione dell’abate, con la consacrazione del vescovo di Comacchio, e per il diploma del 1037 aprile 18 (pp. 384-386, n. 173), con cui l'imperatore Corrado II prendeva sotto la sua protezione l’abate Guido e il monastero di Santa Maria di Pomposa, confermandole alcuni beni assegnati dal marchese Ugo. Il rapporto tra i tre diplomi era già stato stabilito nell’edizione MGH (DD HII, p. 392).