Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Barb. lat. 2724 (Federici, Chronicon Vulturnense, I, n. 12)

Title: Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Barb. lat. 2724 (Federici, Chronicon Vulturnense, I, n. 12)
Document number: 5584
Author(s): Paola Massa (file creation on 2023-06-13); Paola Massa (last change on 2023-06-13)
Record source: Critical edition
Document type: Marquis’/ducal/princely diploma
Document tradition: Uncertain tradition
Fiscal property: Yes
Provenance: Sanctus Vincentium; monasterium (Isernia)

Date: 758 March -760 December 26
Date/period of redaction: XII pm

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In nomine domini Dei et salvatoris nostri Iesu Christi. Concessimus nos domnus vir gloriosissimus Arichisprinceps, Dei providencia Longobardorum gentis princepsprinceps, in monasteriomonasteries Sancti VincenciiJURIDICAL PERSON: monasteries; PLACE: uncertain tradition, villages/settlements, rivers, mountains, landed possessions, fiscal property, object, function, redistributive, outflow, allocation to churches, churches, monasteries, cells/hermitages, quod situm est in finibus Samnie, iuxta Vulturnorivers fluminerivers, ubi venerabilis vir Tatoabbots abbasabbots preesse videtur, terrislanded possessions cum montibusmountains una se tenente, quomodo exfinant se cum fluviorivers Vulturnorivers, et rivio qui vocatur Causa, et terrislanded possessions et montibusmountains, qui sunt coniuncti cum terris et montibus, que domnus vir gloriosissimus Gysolfusmarquis/duke summus duxmarquis/duke, per preceptum concessum habet in prefato monasterio: in primis montemmountains, qui nominatur Tauri, et montemmountains Paganummountains, montemmountains Caballummountains, montemmountains Casale, et montemmountains Malummountains sicut aque decurrunt ,et vallem ubi ecclesiachurches nostra Sancti Eleutheriichurches constructa est, quam ecclesiachurches nostra Sancti Cosme et Damianichurches,et montemmountains qui dictur Archanummountains et montemmountains Marthe, cum collibus, vallibus, toronibus, riaginibus, et cum omnibus finibus circumdantes iam dictas terras et montes, et quomodo incipit decurrere riago que nominatur Ravennola, et qualiter exfinat terra bone memorie Arichis, in iam dicto monasterio concessimus ad possidendum in integrum, ut amodo et sempre cuncta, ut superius leguntur, tibi iam dicto Tato venerabili abbati atque successoribus et rectoribus vestri monasteri securiter habere et possedere valeatis.

Keywords: abbots, churches, landed possessions, marquis/duke, monasteries, mountains, princeps, rivers.

Editions and document summaries: Editions: CV I, n. 12, pp. 154-155 (source of the text reproduced here). Document summaries: Poupardin 1907, n. 5.

Bibliography: Voigt 1902, n. 25.

Commentary

San Vincenzo al Volturno è un antico insediamento monastico benedettino fondato nell'VIII secolo da tre principi beneventani di stirpe longobarda, alle sorgenti del fiume Volturno. La compilazione del cartulario (Vat. Barb. Lat. 2724), datato tra secondo e terzo decennio del XII secolo, fu iniziata poco dopo la stesura del Chronicon del monastero beneventano di S. Sofia, i documenti sono intercalati fra i brani della cronaca e il lavoro è stato compiuto da un elevato numero di scrivani, alcuni specializzati nei prologhi e nella cronaca, altri nella trascrizione dei documenti. Il Chronicon Vulturnense contiene un gran numero di falsi e spesso i documenti non sono integralmente copiati.

Arechi II, duca di Benevento, concede al monastero di S. Vincenzo i monti Tauro, Pagano, Cavallo, Casale, Malo, Arcano e Marte con la valle dove ora sono le chiese di S. Eleuterio e dei SS. Cosma e Damiano. Secondo l'editore, Vincenzo Federici, si tratta di un transunto di un diploma autentico del duca Arechi II diretto all'abate Attone, erroneamente trascritto «Tato», desunto da qualche registro amministrativo del monastero e raffazzonato, per dare maggior forza al rifacimento del falso privilegio di Gisulfo I attribuito agli anni compresi tra il 689 e il 706 per difendere il monastero di S. Vincenzo dalle pretese dei monaci di Farfa (CV, n. 9, dove però sono nominati soli quattro dei sette monti qui designati e due che qui non compaiono, cfr. CV, p. 133 nota 3 e p. 154 nota 2) e per accreditare le pretese di S. Vincenzo sulla chiesa di S. Eleuterio, che non risulta proprietà del monastero voltumense prima del settembre 962 (CV, n. 112) e su quella dei Ss. Cosma e Damiano ricordata solo, come possesso del monastero, nelle aggiunte (sec. XIII) alla bolla di Nicola II (CV, n. 204). Il transunto, mutilo della rogazione e dell'actum, ha conservato dell' originale diploma l'invocazione e la formula «Dei providencia» congiunta all'intitolazione ed ebbe, quando fu inserito nella Cronaca, due interpolazioni: una, di contenuto («et vallem et Damiani»), relativa al possesso delle due chiese ricordate, ed una, di forma, nell'intitolazione, dove a «dux» fu sostituito «princeps», cfr. CV, p. 154 nota 1.