Title: Montecassino, Archivio Abbaziale, Reg. 3 (Martin et al., Registrum Petri Diaconi, II, n. 183, pp. 552-553)
Document number: 5589
Author(s): Paola Massa (file creation on 2023-06-14); Paola Massa (last change on 2023-06-14)
Record source: Critical edition
Document type: Marquis’/ducal/princely diploma
Document tradition: Uncertain tradition
Fiscal property: Yes
Date: 788 September
Topical date: Benevento
Dating elements: Indizione bizantina.
Date/period of redaction: XII pm
Keywords: abbots, cells/hermitages, cities, curtes, fisheries, gualdi, landed possessions, monasteries, notary, ports, princeps, slave.
Editions and document summaries: Editions: Gattola 1734, I, p. 17; Leccisotti 1937, n. 2; RPD, II, n. 183, pp. 552-553 (source of the text reproduced here). Document summaries: CMC, I, 14 e 48, pp. 49-50 e 127; Poupardin 1907, n. 8; Mancone 1960; Hoffmann 1967; Bertolini P. 1968, n. 1, p. 80-81; RIM, n. 491; Dell’Omo 2000.
Bibliography: Di Meo 1795-1819, III, p. 163; Voigt 26; Caspar 1909, p. 158 (che lo ritiene un falso, esemplato sul modello del documento Fiscus 5588-RPD n. 182); Falco 1929, pp. 481, 487, 492-493 e n. 3, 497, 504. Gallo 1937, pp. 19, 52, 55, 58, 60, 63; Bloch 1986, II, p. 699 n. 54, p. 749 n. 226, p. 780 n. 16, III, p. 1347.
Commentary
Il Registrum Petri diaconi (Montecassino, Archivio Abbaziale, Reg. 3) è un semplice cartulario compilato fra il 1131 e il 1133 dal bibliotecario di Montecassino, ultimo continuatore della Chronica monasterii Casinensis iniziata da Leone Ostiense, che copiò non soltanto privilegi pontifici e praecepta delle autorità laiche, ma anche oblationes quorumque fidelium, riprendendo in particolare i documenti riassunti nella cronaca: non mancano le falsificazioni, predisposte però dal suo illustre predecessore Leone. Risulta assai più corposo del Chronicon Sanctae Sophiae, sia per la maggiore importanza di Montecassino, sia perché Pietro inserisce circa 650 documenti privati.
Il principe Grimoaldo III concede a Montecassino e all'abate Theodemarius un gualdo del Palazzo sito in territorio Gentiane, che si aggiunge alle concessioni di Gisulfo II all'abate Petronax e di Arechi II nello stesso luogo, con tutte le dominicalia e gli schiavi; concede inoltre la cella di S. Agapito, il portus Traiectensis et Vulturnensis e la peschiera di Lesina con la sua foce; tutti questi beni saranno sottoposti al solo monastero (cfr. RPD, II, n. 183, p. 552).
Secondo Caspar si tratta di un falso e per Zielinski è di un documento interpolato.