Title: Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Vat. lat. 4939 (Chronicon Sanctae Sophiae), ed. CSS, I, 37, pp. 398-400
Document number: 1352
Author(s): Paola Massa (file creation on 2021-12-12); Paola Massa (last change on 2021-12-12)
Record source: Critical edition
Document type: Placitum/iudicatum
Document tradition: Copy
Fiscal property: Yes
Provenance: Sancta Sophia; monasterium (Benevento)
Date: 970 October
Topical date: Capua (Caserta)
Dating elements: Indizione bizantina.
Date/period of redaction: XII pm
Keywords: abbots, allocation to churches, casalia, cities, confiscation, convenientia, count, fines, fiscal property, gualdi, inflow, intercessory, iure proprietatis/pleno iure, judge, landed possessions, marquis’/ducal/princely diploma, marshes/lagoons/tombolos, mention, object, outflow, parchment documents, princeps, property of criminals/political traitors, slave, slave labour, writer.
Editions and document summaries: Editions: IS1 VIII, col. 596D-597C; IS2 X-2, col. 438C-439A; CSS, I, 37, pp. 398-400 (source of the text reproduced here). Document summaries: Di Meo 1795-1819, IV, p. 78; Poupardin 1907, Catalogue, I, n. 127 (v. Smidt 1910, p. 23); Voigt 1902, 169; RIM, 1216.
Bibliography: Bertolini O. 1926, 145.
Links: https://digi.vatlib.it/view/MSS_Vat.lat.4939
Commentary
Il cod. Vat. lat. 4939, noto come Liber preceptorum Beneventani monasterii S. Sophiae o, più comunemente, come Chronicon S. Sophiae, fu redatto nello scriptorium del monastero di S. Sofia di Benevento e terminato nell'anno 1119. Jean-Marie Martin definisce questo documento un 'privilegio semplice (CSS, p. 400 nt. 1), seguendo quanto espresso da Voigt (Voigt 1902, p. 39 sq). Si è scelto di considerare i beni oggetto dell'atto giuridico come beni fiscali, pur con le dovute cautele: il principe Pandolfo I, infatti, "concede e conferma" al monastero di S. Sofia di Benevento le terre che erano state confiscate ai figli del giudice capuano Sadelfrid fil. Unzelgari, colpevoli di tradimento; ma quelle stesse terre erano in precedenza state oggetto di una scriptio convenientie con cui il monastero sofiano, al tempo dell'abate Leone (953-970), le aveva concesse al predetto Sadelfrid ad tenendum et dominandum per 29 anni. Quindi le terre appartenenti a S. Sofia erano comunque entrate, sia pure per un breve torno di anni, a far parte del patrimonio fiscale del principato beneventano. Si veda anche il doc. 1353 (CSS, I, 38, pp. 401-403), con cui i principi di Benevento restituiscono a S. Sofia e al suo abate Azzo tutti i documenti che l'abate Leone aveva consegnato pro causanduma Sadelfrid, anche quelli confiscati dal principe insieme alle terre.