Title: Vercelli, Archivio Comunale, Libri Biscioni, vol. 1, f. 57
Document number: 1810
Author(s): Caterina Ciccopiedi (file creation on 2021-05-17); Caterina Ciccopiedi (last change on 2021-05-17)
Record source: Critical edition
Document type: Imperial/royal diploma
Document tradition: Copy
Fiscal property: Yes
Date: 1030
Keywords: bishops, bridges/pontoons, camera regis, castle, child of, comitatus, curtes, districtio, emperor/king, fisheries, fluvial transport, fodrum, forests, imperial/royal diploma, intercessory, landed possessions, markets, mills, monasteries, mother churches, penalty, plebs, ports, rights of use on woods/pastures/waters, rivers, teloneum.
Editions and document summaries: MGH DD Ko II, n. 147, pp. 198-199.
Bibliography: Panero 2004.
Links: https://www.dmgh.de/mgh_dd_ko_ii/index.htm#page/198/mode/1up.
Commentary
Manaresi (Alle origini, p. 311) si esprime così sul D. 147/1030 “molto probabilmente rimase incompiuto, poiché nelle copie che ce l’hanno tramandato il monogramma manca del solito segno di compimento; il che fa supporre che non abbia avuto l’approvazione del sovrano, e serve a spiegare come manchi dell’aggiunta della datazione, e sia rimasto allo stato di abbozzo”. Nonostante ciò, fu successivamente confermato dalla cancelleria imperiale con D. 328/1054 (MGH DD H III, D. 328), fatto che consente al Bresslau, nell’illustrazione all’edizione nei Monumenta di considerarlo genuino, giudicando per contro senza fondamento le obiezioni del Gabotto (partendo dal presupposto dell’autenticità del D. 323/999, quest’ultimo esprimeva un giudizio negativo sul D. 147/1030). Il diploma - pervenutoci in copia - costituisce una chiave di lettura fondamentale per discernere in tutti gli altri diplomi discussi le parti genuine da quelle interpolate (almeno per quanto concerne i contenuti), dal momento che esso nasceva dall’esigenza di dare alla chiesa di Vercelli uno strumento giuridico inoppugnabile e per questo attingeva a tutti i diplomi precedenti posseduti. In altri termini, attraverso il raffronto fra il diploma 147/1030 e quelli precedenti, è possibile ricostruire il contenuto “giuridicamente sicuro” degli stessi diplomi che presentano quelle incongruenze rilevate da tutti gli studiosi che se ne sono occupati e altre ancora che emergono con maggior evidenza dall’analisi del complesso della documentazione pubblica e privata della Chiesa vercellese. È ovvio che questo metodo di selezione non assicura che i beni e i diritti elencati nel 1030 fossero nella disponibilità effettiva dell'episcopio vercellese.