Title: Vercelli, Archivio di Stato, Libri Biscioni, vol. 1, f. 219, n. 34.
Document number: 1811
Author(s): Caterina Ciccopiedi (file creation on 2021-05-19); Caterina Ciccopiedi (last change on 2021-05-19)
Record source: Critical edition
Document type: Imperial/royal diploma
Document tradition: Uncertain tradition
Fiscal property: Uncertain
Date: 1054 November 17
Topical date: Mainz (DE)
Date/period of redaction: XIII
Keywords: archchancellor, bishops, camera regis, castle, chancellor, cities, comitatus, districtio, emperor/king, fidelis of, fisheries, fluvial transport, forests, immunity, imperial/royal diploma, intercessory, markets, mother churches, penalty, placitum/iudicatum, rights of use on woods/pastures/waters, rivers, teloneum.
Editions and document summaries: MGH DD H III, n. 327, pp. 447-449.
Bibliography: Panero 2004.
Links: https://www.dmgh.de/mgh_dd_h_iii/index.htm#page/447/mode/1up.
Commentary
Il documento è presentato nell'edizione come un atto di conferma (bestätigt) dal momento che riproduce quasi alla lettera la copia interpolata del D. 324/999 con gli opportuni adeguamenti dei nomi degli intercessori e del destinatario, ma è formalmente una nuova concessione (concessimus... donavimus... sono infatti i verbi reggenti della dispositio, esattamente come nel diploma ottoniano). Gregorio I ottenne da Enrico III (D.328) la conferma del diploma del 1030. Poiché, tuttavia, il D. 147/1030 faceva solo riferimento al comitato di Vercelli e al districtus su Santhià - ma non al relativo comitato, né al possesso integrale della città di Vercelli (bensì solo alla corte regia urbana) - Gregorio presentò alla cancelleria imperiale anche la copia interpolata del D. 324/999 che era stata utilizzata da Leone per avere il privilegio di conferma del 1025 e che contemplava "totam civitatem Vercellensem in integrum cum omni publica potestate totum comitatum Vercellensem in integrum cum omnibus publicis pertinentiis et totum comitatum quem dicunti sancte Agathe" . In questo modo il vescovo riusciva a legittimare con un secondo diploma, il D. 327/1054 l'esercizio dei poteri pubblici su tutta la città e nelle due circoscrizioni comitali senza dover ricorrere a un atto pubblico (il D.84/1027) che avrebbe potuto dare adito a vertenze con le signorie locali qualora si fosse scesi nel dettaglio delle singole località e dei diritti specifici.