Title: Novara, Archivio di Stato, Fondo manoscritti Biblioteca Civica di Novara, Pergamene, Isola San Giulio d'Orta, n. 11 (MGH DD Ko II, n. 38)
Document number: 1846
Author(s): Caterina Ciccopiedi (file creation on 2021-12-09); Beatrice Ferretti (last change on 2024-02-20)
Record source: Critical edition
Document type: Imperial/royal diploma
Document tradition: Original
Fiscal property: Yes
Date: 1025 June 10
Topical date: Konstanz (DE)
Keywords: abbesses, archbishops, archchancellor, bishops, bridges/pontoons, camera regis, castle, chancellor, comitatus, curtes, districtio, emperor/king, fortress, imperial/royal diploma, lakes, mansi, monasteries, penalty, queen, slave, teloneum.
Editions and document summaries: MGH DD Ko II, n. 38, pp. 40-42.
Links: https://www.archiviodigitale.icar.beniculturali.it/it/185/ricerca/detail/627391; https://www.dmgh.de/mgh_dd_ko_ii/index.htm#page/40/mode/1up
Commentary
Il diploma dà sostanza concreta ai diritti della chiesa novarese con l'ottenimento di tutti i beni fondiari che erano stati confiscati ai seguaci di re Arduino, in particolare quelli della famiglia dei conti di Pombia «circa lacum sancti Iulii», tuttavia questa concessione è in singolare contrasto con un'attestazione del 4 luglio 1034 - la seconda stesura di una famosa permuta tra i conti di Pombia e l'abbazia di Nonantola - in cui è menzionato un "Widoni item (comes) huius comitatu Plumbiense" (BSSS, 76, p. 11, doc. 7) problema di difficile soluzione perché crea difficoltà la comparsa di un conte laico in quello stesso comitato sul quale i diritti erano stati concessi al vescovo con formula ampia e precisa. Forse il titolo di conte nella carta privata del 1034 era attribuito a un membro della famiglia di tradizioni comitali locali che aveva recuperato un suo peso sul piano signorile forse anche in modo subordinato al vescovo, oppure la concessione di Corrado II al vescovo era rimasta sulla carta e Novara non fu mai in grado di riconoscere il proprio diritto sul comitato di Pombia. Lo stesso diploma è nuovamente concesso da Corrado II a Pietro III nel 1028 ad Achen (MGH DD Ko II, doc. 118).