Title: Lucca, Archivio Storico Diocesano, Archivio Arcivescovile, Diplomatico, + N 67
Document number: 3306
Author(s): Mattia Viti (file creation on 2022-02-08); Mattia Viti (last change on 2022-02-08)
Record source: Original document
Document type: Libellus/precaria/emphyteusis
Document tradition: Original
Fiscal property: Uncertain
Date: 894 December 30
Topical date: Lucca
Dating elements: Primo anno dalla morte dell'Imperatore
Guido
Keywords: aqueducts, bishops, churches, cities, confinia, domus, landed possessions, libellus/precaria/emphyteusis, mother churches, notary, petiae, roads, witness.
Editions and document summaries: MDL, 5/2, n. 992, p. 613; ChLA, 86, n. 35, pp. 114-115
Bibliography: Viti 2019-2020, pp. 198-199.
Links: Lo stesso Leoprando è concessionario di beni di San Frediano - sempre da collocare in Lucca e sempre ricevuti a livello - in un'altra occasione, nel maggio dell'893. Si rimanda alla relativa scheda in cui il personaggio è ricordato come Leoprando: https://fiscus.unibo.it/en/documents/doc3309.html
Commentary
Sottoscrizioni autografe: Cunimundo, Iohannes, Stefanu, Lamberto, Cospertus notarius (scrittore). Sottoscrizioni con Signa: Leuprando (livellario), Aloni qd. Angalperti. Sul verso della pergamena si legge una nota tergale: in basso, leggibile con l’ausilio della lampada di Wood, di mano del sec. X: Libellu(m) da Ato de terra prope <spazio bianco di circa 1,5 cm.> S(an)c(t)o Fridiano.
Il terreno oggetto della concessione a livello doveva trovarsi nell'immediato suburbio settentrionale di Lucca. A conferma di ciò, oltre alla menzione della vicinanza della chiesa di San Frediano detta foras civitate Lucense, abbiamo anche il toponimo terra Albafatica forse corrispondente a un successivo Corte Dalefica, posto sempre a nord della città, e la presenza dell'acquedotto che è da ricondurre al toponimo in Fontana, rimasto nell'attuale "Via Fontana" presso San Frediano. Per una mappa della zona, vd. Belli Barsali 1973, Appendici, Tavola IV; qualche osservazione anche in Viti 2019-2020, p. 49. Proprio la localizzazione del terreno in questa parte del suburbio mi porta a identificare, in base a un semplice criterio di vicinanza spaziale, l'ecclesia Domini et Salvatori, che qui è detta possedere un terreno confinante con quello allivellato, con la chiesa di San Salvatore in Muro, piccola chiesa suburbana posta in prossimità delle mura che viene esplicitamente menzionata per la prima solo nel 1123 ma che, presumibilmente, è di fondazione altomedievale. L'editore del testo nelle ChLA propende invece con l'identificazione con la chiesa Domini et Salvatoris et Petris, posta all'interno della città presso la cattedrale di San Martino e fondata dal vescovo Giovanni I (780-801). Sull'identificazione della chiesa in questione permangono comunque molti dubbi concernenti anche altre chiese. Per le varie fondazioni lucchesi intitolate al S. Salvatore, vd. Belli Barsali 1973, pp. 529-530, n. 15 (ecclesia Domini et Salvatoris et Petris); p. 531, nn. 24 (San Salvatore in Mustiolo) e 25 (San Salvatore Bresciano); p. 536, nn. 42 (San Salvatore in Silice) e 43 (San Salvatore in Muro). Resta non identificabile la chiesa di San Benedetto.