Title: Lucca, Archivio Storico Diocesano, Archivio Arcivescovile, Diplomatico, + H 35
Document number: 3323
Author(s): Mattia Viti (file creation on 2022-02-08); Mattia Viti (last change on 2022-02-08)
Record source: Original document
Document type: Libellus/precaria/emphyteusis
Document tradition: Original
Fiscal property: No
Date: 891 August 21
Topical date: Lucca
Dating elements: Anno d'impero di Guido
Keywords: bishops, churches, domus, libellus/precaria/emphyteusis, mother churches, notary, scabini, subdeacons, witness.
Editions and document summaries: MDL, 5/2, n. 975, pp. 602-603; ChLA, 86, n. 18, pp. 66-69
Commentary
Sottoscrizioni autografe: Tao subdiaconus (livellario, che mostra una minuscola impostazione essenzialmente carolina), Cospertus notarius, Auripertus (esperto esecutore di una corsiva nuova ispirata a modelli professionali), Benedicto schabinus, Adalbertus, Teudaldus, Lamberto, Leo notarius (scrittore). Sul verso della pergamena si leggono due note tergali: in basso a sinistra di mano del secolo XI: Lib(ellum) de eccl(esi)e S(an)c(t)i Ma(r)tini <spazio bianco di ca. cm. 1> d(e) Lunata; e di mano del secolo XIII: Ord(inatio) eccl(esi)e S(an)c(t)i Ma(r)tini i(n) Versicciano i(n) plebe / d(e) Lunata. Quest'ultima nota, derivante da una lettura superficiale e scorretta del toponimo Ursiano da parte dell'annotatore del secolo XIII, è probabilmente alla base dell'errore di interpretazione che ha portato Clelia Grattagrisi, curatrice dell'edizione del documento nel volume 86 delle ChLA, a identificare Ursiano con la località di Verciano nel Comune di Capannori (Lucca). Tale identificazione è invece da rifiutare: Verciano si trova nella parte meridionale del Comune di Capannori e della Piana di Lucca, a debita distanza da Lunata, sempre menzionata in relazione a Ursiano e, benché facente parte dello stesso territorio comunale, posta a est della città murata. La località dove sorgeva la chiesa di San Martino in Ursiano o San Martino di Lunata è da considerarsi perduta, anche se il toponimo Campo San Martino, attestato in Lunata fino al Settecento, doveva ricordarne l'originaria ubicazione, vd. LEM, II, p. 278 nota 6.
Il livello è stipulato dal suddiacono Tao anche a nome del fanciullo Inghalbaldo, figlio di Inghalberga, e dei di lui futuri eredi, aspetto peculiare che ci spinge a considerare l'infantulo come figlio del suddetto Tao. L'ipotesi del legame genitoriale o comunque familiare è sostenuta anche da Gabriella Rossetti che annovera il documento tra i casi di attestazione di matrimonio concubinario nel clero lucchese altomedievale, vd. Rossetti 1977, p. 536 nota 117.