Title: Lucca, Archivio Storico Diocesano, Archivio Arcivescovile, Diplomatico, + M 41
Document number: 3347
Author(s): Mattia Viti (file creation on 2022-02-08); Mattia Viti (last change on 2022-02-08)
Record source: Original document
Document type: Libellus/precaria/emphyteusis
Document tradition: Original
Fiscal property: Uncertain
Date: 887 May 6
Topical date: Lucca
Dating elements: Settimo anno d'impero di Carlo il
Grosso
Keywords: agricultural workers, bishops, churches, cities, fines, libellus/precaria/emphyteusis, mother churches, notary, priests, witness.
Editions and document summaries: MDL, 5/2, n. 953, pp. 587-588; ChLA, 85, n. 43, pp. 148-149
Bibliography: Viti 2019-2020, pp. 191-192
Commentary
Sottoscrizioni autografe: Gherimundo presbitero (livellario), Ermifridi, Rumualdus, […]dus notarius, Firmo, Adalpertus, Lopo notarius (scrittore). Sottoscrizioni con Signa: Iohannes (livellario). In base all’analisi delle diverse modalità di sottoscrizione, è lecito supporre che tra i due concessionari del livello siano intercorse differenti competenze grafiche. Gherimundo, data anche la sua condizione di prete, sa scrivere e adopera una carolina di buona fattura, diritta, con aste allungate. Al contrario, è probabile che il laico Giovanni del fu Magniprando (che utilizza il Signum) non ne fosse capace. Tra le altre sottoscrizioni si riconosce una minuscola utilizzata da Firmo con a e g di tipo carolino; e le minuscole professionali di Rumualdo ed Ermifiridi (di ascendenza notarile) e di Adalperto (di tipo usuale). Sul verso della pergamena si legge una sola nota tergale vergata da una mano del secolo IX, ma diversa da quella del rogatario: livellu(m) da Gherimundo [et Io]hanni de res S(an)c(t)i Fridiani de loco Controne.
Il notaio Lopo, rogatario della carta, conferma la caratteristica piuttosto curiosa di indicare la basilica fridianea menzionando la presenza nella chiesa delle reliquie del santo (vd. anche ChLA, 84, n. 24, pp. 88-89). Non mi pare di aver riscontrato tale caratteristica tra gli altri notai o scrittori della seconda metà del secolo IX che rogano atti privati concernenti la chiesa di San Frediano.