Title: Milano, Archivio di Stato, Museo Diplomatico, Pergamene-S.Benedetto, 228/84
Document number: 5004
Author(s): Beatrice Ferretti (file creation on 2021-08-21); Beatrice Ferretti (last change on 2022-07-02)
Record source: Critical edition
Document type: Commutatio
Document tradition: Copy
Fiscal property:
Provenance: Sanctus Benedictus inter Padum et Lironem; monasterium (San Benedetto Po; Mantova)
Date: 962 October 10
Topical date: Vicolongo (Novi di
Modena; Modena)
Keywords: archdeacons, areas, bishops, boni viri/boni homines, casae/cassinae massaricie, castle, cells/hermitages, cereals, coloni/tenants, comitatus, commutatio, count, deacons, emperor/king, forests, hay/fodder, islands, judge, landed possessions, local elites, lombard, missus of other public authorities, notary, other clerics, priests, rivers, roman, villas, viscount, wine, witness.
Editions and document summaries: CDP I n. 4, pp. 63-66.
Bibliography: Bertolini 1960; Fumagalli 1971; Rinaldi 2003.
Commentary
Il documento fa parte di un corpus di una dozzina di pergamene, riguardanti le acquisizioni basso padane di Adalberto Atto e conservate originariamente dal monastero di Polirone, sorto per iniziativa del figlio di Adalberto Atto, Tedaldo. In un momento di riordinamento archivistico da collocarsi tra la fine dell’XI secolo e il XII, il cenobio creò questo dossier, che cronologicamente testimonia di atti precedenti alla sua fondazione, perché i beni lì attestati costituivano la sede e il primo nucleo fondiario dell’ente stesso. La permuta in questione fu corroborata dalla pratica dell’ostensio cartae nel corso di tre placiti (CDP I n. 5, pp. 67-70 = Manaresi II/1 n. 149, pp. 24-31 = doc5005; CDP I n. 8, pp. 76-79 = Manaresi II/1 n. 153, pp. 44-47 = 5008; CDP I n. 12, pp. 92-94 = Manaresi II/1 n. 194, pp. 201-203 0 5012). La pergamena, in seguito alla soppressione napoleonica del monastero di Polirone, è conservata presso l’Archivio di Stato di Milano. Si tratta di una copia realizzata nel XII secolo, autenticata dal notaio Teuzo, prodotta verosimilmente presso il monastero di Polirone (Rinaldi 2003).
Nell’alto Medioevo, il sito in cui tuttora sorge il monastero di Polirone era una zona paludosa, composta da “isole” di terra e corsi d’acqua, oggi per lo più bonificati: il Po, tra Brescello e Ostiglia, passava più a sud del fiume attuale, mentre quello che oggi è il Po era il letto di un fiume minore, il Lirone, oggi scomparso. All’altezza di Governolo il Lirone riceveva l’acqua del Mincio, per poi confluire nel Po presso Sustinente. Una rete di corsi d’acqua minori, ma comunque navigabili, collegava Po e Lirone, creando le pseudoisole Mauritola – altrove chiamata anche Arcamoricula, o Arcamoretule, – San Benedetto e Gurgo Pedagnolo, menzionate nel documenti del X secolo (vd. Calzolari 1998, dove a p. 4 si trova una proposta di ricostruzione cartografica dell’idrografia della zona).
Tra gli estimatores della permuta, si identificano il giudice Urso (rogatario della permuta del 961 agosto 25 – CDP I n. 1, pp. 51-55 = doc5001 – e avvocato episcopale nei placiti del 962 gennaio 20 – CDP I n. 2, pp. 55-58 = doc5002 – e del 962 luglio 5 – CDP I n. 3, pp. 58-62 = doc5003 – nonché livellario vescovile – vd. Torelli 1921, n. 59, pp. 150-151) e il visconte Vuiberto da Bagnolo (che aveva già ricoperto la stessa funzione nella permuta del 961 agosto 25 – CDP I n. 1, pp. 51-55 – e presente anche al placito del 962 ottobre 10 – CDP n. 5, pp. 67-70), mentre non è certa l’appartenenza di Ildeverto Bezo al gruppo dei da Gorgo. Anche tra i testimoni sono presenti vassalli di Adalberto Atto: Antonio di Annone di Castrum Sancti Stephani è lo stesso Oddo figlio di Annone di Vicolonguo del placito del 962 ottobre 12 (CDP n. 5, pp. 67-70 – le due località Castrum Sancti Stephani e Vicolonguo sono contigue e nelle sottoscrizioni del placito compare con il nome di Antonio); Ansprando si ritrova in CDP I n. 3, pp. 58-62; n. 5, pp. 67-70; n. 6, pp. 70-73; n. 7, pp. 73-76; n. 10, pp. 83-87; Maginfredo di Ozone da Montecchio figura con il nome di Manfredus nell’elenco dei vassalli canossani del 962 luglio 5 (CDP I n. 3, pp. 58-62 = doc5003) e tra gli astanti del placito del 962 ottobre 12 (CDP I n. 5, pp. 67-70 = doc5005), mentre sottoscrive come Maginfredo la permuta del 967 aprile 22 (CDP I n. 10, pp. 83-87 = doc5010). Infine Vuinizo di Vuarinbaldo da Ariole (l’odierna Rolo) ricompare nel placito che corrobora la prima volta la permuta in questione (CDP I n. 5, pp. 67-70 = doc5005): Fumagalli lo identifica con il Verno dell’elenco di vassalli canossani del 962 luglio 5 (CDP I n. 3, pp. 58-62 = doc5003 – vd. Fumagalli 1971, p. 54, nota 194).