Title: Milano, Archivio di Stato, Diplomatico, D.D.S., Toscana, Matilde, n. 52
Document number: 5083
Author(s): Beatrice Ferretti (file creation on 2022-03-31); Beatrice Ferretti (last change on 2022-07-20)
Record source: Critical edition
Document type: Offersio/donatio
Document tradition: Uncertain tradition
Fiscal property: Yes
Provenance: Sanctus Benedictus inter Padum et Lironem; monasterium (San Benedetto Po; Mantova)
Date: 1112 May 8
Topical date: Bondanazzo (Reggiolo; Reggio
Emilia)
Keywords: albergaria/gifori, angaria, animals, burgi, castle, cereals, child of, churches, countess, curtes, districtio, emperor/king, fodrum, forests, hay/fodder, houses, landed possessions, legumes, mansi, marquis/duke, marshes/lagoons/tombolos, mills, notary, penalty, profits of justice, rights of use on woods/pastures/waters, rivers, roads, salian, shores, tolls, vassus of, villas, wine, witness, writer.
Editions and document summaries: CDP I n. 82, pp. 258-261; MGH DD Math. n. +151, pp. 382-386.
Bibliography: Bonaccini 1994; Gardoni 2014.
Links: https://www.dmgh.de/mgh_dd_math/index.htm#page/382/mode/1up.
Commentary
Carla Villani, editrice dell’edizione da cui si trae il testo (CDP I), ritiene la pergamena milanese originale, pur rilevando che il signum matildico appostovi non è autentico, mentre gli editori MGH, Werner ed Elke Goez, inseriscono lo stesso testo tra i falsi. Elementi a favore della falsificazione sono la difformità rispetto alla conferma della donazione che Matilde emana tre anni dopo (CDP I n. 89, pp. 278-280 = MGH DD Mat. n. 139, pp. 358-360), il ‘postscriptum’ tra la notitia testium e la sottoscrizione del notaio e, soprattutto, la clausola con cui la Grancontessa avrebbe legato alla chiesa di San Cesario anche i suoi vassalli beneficiari di beni a Vilzacara, con eccezione dei da Sala e di Pietro da Gomola. Proprio l’eccezione induce i Goez ad attribuire ai da Sala la manipolazione, che avrebbe dovuto tutelare il gruppo dalle rivendicazioni dei monasteri di Nonantola e Polirone, rivendicazioni sostenute da diplomi imperiali e papali – alla luce di questi elementi la falsificazione si collocherebbe intorno alla metà del XII secolo.
Cfr. CDP I n. 89, pp. 278-280 = MGH DD Mat. n. 139, pp. 358-360 (=doc5090).